Discorso

William Hague a Berlino per parlare del futuro dell’Europa

Il Ministro degli Esteri William Haugue ha parlato oggi alla 63° Conferenza di Konigswinter a Berlino sul futuro dell’Ue.

Questo è stato pubblicato sotto 2010 to 2015 Conservative and Liberal Democrat coalition government
Foreign Secretary William Hague

Il Ministro Hague ha iniziato il proprio discorso ribadendo la necessità di riformare l’Unione europea evidenziando l’importanza di una collaborazione con la Germania per un’Unione più democratica competitiva e flessibile.

Il Ministro ha poi sottolineato quanto il rapporto tra il Regno Unito e la Germania sia diventato più solido negli ultimi mesi, ma soprattutto come abbia rappresentato un’opportunità di apprendimento per entrambi.

Parlando di Europa, il Ministro britannico ha evidenziato che la partnership tra Gran Bretagna e Germania è andata rinforzandosi su diversi temi: * Budget europeo: la Cancelliera Merkel ed il Primo Ministro Cameron, lavorando insieme con altri partner, hanno predisposto il primo taglio di sempre nel budget pluriennale europeo * Unione bancaria: un meccanismo di controllo unitario in cui i paesi hanno raggiunto un accordo che rispetta sia chi è dentro sia chi è fuori la zona euro. * regolamentazione: la Cancelliera ed il Primo Ministro hanno assicurato un impegno per tagliare la regolamentazione non necessaria per sostenere le PMI.

Nonostante i traguardi, il Ministro Hague ha ricordato che l’Europa dovrà affrontare sfide molto serie tra cui:

Competitività

Dopo un breve confronto con i tassi di crescita di Cina ed India, il Ministro ha sottolineato quanto le difficoltà economiche europee siano radicate in problemi strutturali decennali.

La Germania ha mostrato la via per ovviare a questa sfida portando avanti una serie di riforme dolorose del mercato del lavoro e di consolidamento fiscale. In Gran Bretagna, il governo ha ridotto il deficit di un terzo in tre anni. Il settore privato ha creato più di un milione di posti di lavoro. L’occupazione si aggira intorno al record toccato prima della crisi sebbene il Paese abbia ridotto il personale pubblico di 600,000 unità.

Le aziende manifatturiere britanniche e tedesche stanno facendo tesoro delle opportunità che si stanno presentando sui mercati emergenti e stanno già riflettendo su come sfruttare l’esportazione delle industrie della conoscenza e dei servizi professionali.

Nel momento in cui i livelli di prosperità cresceranno, il Ministro Hague ha ribadito la volontà che questi nuovi consumatori globali siano in grado di negoziare affari internazionali avvalendosi anche dei finanziamenti di Londra e Francoforte. Per tale motivo la Gran Bretagna è preoccupata per la tassa sulle transazioni finanziarie: non perché la Gran Bretagna creda che l’industria finanziaria non vada regolamentata, ma perché crede che questa regolamentazione debba aiutare i paesi ad essere più competitivi sulla scena mondiale.

Mancanza di legittimazione democratica

Il Ministro ha voluto spendere qualche parola sul popolo britannico ricordando che:

  • il popolo britannico è d’accordo sull’adozione di istituzioni efficienti a sostegno del mercato unico in modo tale che tutte le imprese europee siano in grado di competere ad armi pari
  • il popolo britannico apprezza il ruolo che L’Europa sta svolgendo nel processo di stabilità e prosperità nei Balcani occidentali dove Germania e Regno Unito lavorano fianco a fianco
  • il popolo britannico vuole un Europa in grado di esercitare la propria influenza collettiva ed esportare i propri valori

Ma il popolo britannico non capisce perché Bruxelles debba interferire su questioni interne al Paese. Troppe volte, i cittadini britannici si sentono passivi nei confronti di quello che proviene dall’Europa, non sentendosi partecipi delle decisioni. L’Europa sembra parlare bene ma ascoltare poco.

Il Ministro Hague sottolinea che questo non è solo un problema britannico, facendo riferimento all’ultima Pew Research: l’Europa sta perdendo clamorosamente consenso nel continente. 8% in meno in Germania, 2% in meno in Gran Bretagna, 19% in meno in Francia.

Il Ministro Haugue individua la soluzione nella promozione del ruolo delle istituzioni nazionali nei processi decisionali europei, perché, ribadisce, sono i governi nazionali e i parlamenti i responsabili di fronte il loro elettorato.

Flessibilità

Il Ministro si domanda poi: come possiamo creare un’Unione europea che rispetti e riconosca le diversità degli Stati membri? Un’Europa che riconosca che i fini nazionali possano differire da quelli dell’Unione?

Il Ministro Hague risponde poi dicendo che nel momento in cui la zona euro sarà in grado di sviluppare istituzioni in grado di risolvere i propri problemi, essa potrà muoversi verso livelli di integrazione più profondi.

Questi sono concetti relativamente nuovi, di cui non si hanno ancora le risposte, ma il Ministro evidenzia la necessità di iniziare a porsi le domande giuste.

Il Ministro conclude il suo discorso sottolineando che trovare il giusto bilanciamento tra integrazione e flessibilità in Europa è la grande sfida che attende la diplomazia britannica e tedesca nei prossimi anni. Mantenere il consenso degli elettori ed allo stesso tempo modernizzare le economie e gli stati, è la grande sfida dei politici tedeschi e britannici.

Più lavoreremo insieme più successo avremo nel costruire un’Unione europea adatta al XXI secolo che potrà guadagnare il sostegno e la fiducia delle persone.

Pubblicato 31 May 2013