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L’agenda britannica per il G8: commercio, tasse e trasparenza

Il Primo Ministro David Cameron determinato a raggiungere il successo in settori critici per la crescita e la prosperità globale.

Questo è stato pubblicato sotto 2010 to 2015 Conservative and Liberal Democrat coalition government
Il Primo Ministro David Cameron

Alla vigilia del summit del G8 a Lough Erne la settimana prossima il Primo Ministro David Cameron è intervenuto sulle pagine del Wall Street Journal, lo scorso 10 giugno.

Di seguito alcuni stralci dell’articolo:

Il commercio non è un gioco a somma zero in un contesto in cui il successo di una nazione rappresenta il fallimento di un’altra. Il commercio aumenta la ricchezza da cui tutti i paesi traggono beneficio. Consideriamo ad esempio l’area di libero scambio tra Europa e Stati Uniti rispetto alla quale speriamo di avviare delle trattative con il Presidente Obama durante il G8. Quest’accordo potrebbe far guadagnare fino a 10 miliardi di sterline all’economia britannica e 63 miliardi di sterline (97 miliardi di dollari) al PIL statunitense. Ma anche il resto del mondo ne beneficerebbe, con profitti che potrebbero produrre 100 miliardi di euro (132 miliardi di dollari) a livello mondiale.

Ecco perché le prossime settimane sono così importanti per definire le condizioni delle negoziazioni. Spesso nel commercio, le voci che difendono gli interessi di parte sono le più forti. Ma non ha senso escludere delle componenti essenziali dell’economia. Tutte le carte devono essere messe sul tavolo. E dobbiamo contrastare le dure questioni legate alla regolamentazione in modo che un prodotto approvato da una parte dell’Atlantico può entrare immediatamente nel mercato anche sull’altra sponda. Riusciremo a raccogliere i benefici solo se manteniamo alto il livello della nostra ambizione. E’ giunta l’ora per le aziende e per i leader politici di sostenere quest’importante e unico traguardo.

Il Primo Ministro prosegue poi dicendo:

All’incontro del G8 che si terrà nell’Irlanda del Nord, sosterrò la proposta di un sistema fiscale più equo, di una maggior trasparenza e di un commercio più aperto.

Dobbiamo innanzitutto avere delle norme più severe sulla trasparenza fiscale. Dobbiamo lottare contro la piaga dell’evasione fiscale promuovendo dei nuovi standard globali sullo scambio automatico di informazioni tra autorità fiscali. E dobbiamo poi contrastare l’evasione fiscale incoraggiando un procedimento più idoneo per fare rapporto alle autorità fiscali sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo e dando la possibilità alle agenzie delle entrate e alle forze di polizia di scoprire chi possiede e controlla in concreto ciascuna azienda.

In secondo luogo, dobbiamo rompere il silenzio che troppo spesso permette alle corporazioni e ai funzionari corrotti di alcuni paesi di aggirare la legge. Il G8 deve individuare degli standard comuni sulla comunicazione dei pagamenti al governo da parte delle aziende estrattive e degli standard comuni per la comunicazione di queste entrate da parte dei governi. Ciò potrebbe incoraggiare nuovi investimenti nei paesi ricchi di risorse e garantire le stesse condizioni a tutte le aziende.

Quest’agenda decisamente unica nel suo genere può aiutare i paesi sviluppati e i paesi in via di sviluppo a crescere insieme. Ma non può essere implementata solo dai governi. Abbiamo bisogno che le aziende sostengano la proposta di una nuova apertura rispetto a chi possiede e controlla in concreto ciascuna azienda. E dobbiamo tutti lavorare duramente per garantire e implementare appieno i nuovi standard in base ai quali le nuove aziende minerarie e per l’estrazione del petrolio e del gas devono riferire i pagamenti di ciascun singolo progetto svolto a livello mondiale, senza alcuna eccezione.

David Cameron conclude il suo intervento dicendo:

Si tratta di un’agenda che favorisce le aziende e lo sviluppo. Nel Regno Unito stiamo riducendo le tasse sulle imprese al 20%, il tasso più basso tra i G7. E sono orgoglioso di essere un politico favorevole ad una tassazione ridotta e ad uno spazio aperto per le imprese.

Ma una tassazione ridotta è sostenibile solo se si paga effettivamente ciò che si deve. Non si può avere un contesto in cui le piccole imprese lavorano duramente per pagare le tasse ma non sono in grado di sostenere una competizione equa, mentre i suoi concorrenti usano il sistema per evitare le tasse. Definire le regole del gioco ed essere pronti ad implementarle è una base essenziale per avere delle economie aperte, una tassazione ridotta e uno spazio libero per le imprese.

Leggete l’articolo completo in inglese.

Pubblicato 12 June 2013