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Italiani: crisi climatica preoccupazione massima

A dodici mesi dalla prima rilevazione nell’ambito delle attività promosse dall’Ambasciata britannica attorno al summit delle Nazioni Unite sul clima, COP26, una nuova indagine della SWG svela che la crisi climatica rappresenta la massima preoccupazione per la stragrande maggioranza degli italiani, in particolare tra i più giovani.

SWG 2nd poll on what Italians think on climate change
  • Quasi 4 su 5 italiani considerano il clima la principale sfida globale, mentre nella fascia 18-24 il rapporto sale a 9 su 10

  • Rispetto a un anno fa, aumenta il numero di coloro che considerano la questione climatica un problema di gravità massima: dal 49% al 54%

  • Tra la necessità di migliorare l’ambiente e far crescere l’occupazione, per la prima volta la preoccupazione per l’ambiente supera quella per la situazione lavorativa, per il 54% degli italiani

  • Si conferma a livelli altissimi, 84%, la quota di italiani favorevoli a incrementare eolico e solare nel mix energetico del futuro

Con il Summit delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (COP26) organizzata dal Regno Unito in collaborazione con l’Italia ormai alle spalle, la seconda indagine SWG commissionata dall’Ambasciata britannica conferma l’anima verde degli italiani, registrando una preoccupazione crescente rispetto a un anno fa per gli effetti devastanti della crisi climatica.

Gli italiani e il clima - presentazione online su YouTube - in Italian only

La sfida dei cambiamenti climatici

Mentre la preoccupazione per la diffusione di malattie infettive rimane tendenzialmente stabile (dal 74% al 72%) sale invece quella per i cambiamenti climatici, dal 74% al 79%, ed il 75% degli intervistati ritiene povertà, fame e carenza d’acqua potabile il secondo problema più urgente. In crescita anche il dato relativo a quanti considerano i cambiamenti climatici un problema di gravita massima, per più di 1 italiano su 2 (54% rispetto al 49% del 2020). Particolarmente sensibili risultano essere i più giovani (18-24enni), per i quali la preoccupazione relativa ai cambiamenti climatici è all’89%. Tra le sfide globali, in termini di gravità, seguono la situazione economica (58%) e le guerre (36%).

Il ruolo del singolo

Rimane stabile e molto alto il numero di quanti ritengono importante proteggere l’ambiente e preservarlo dai danni causati dall’inquinamento. Quasi 9 italiani su 10 (85%) auspicano un maggior coinvolgimento da parte del singolo nella tutela della natura, ritenuto al momento insufficiente.

Riscaldamento del pianeta

Stabile intorno all’85% la percentuale di coloro che temono il surriscaldamento del pianeta, questione che desta ancor maggiore preoccupazione tra i disoccupati e gli elettori di centrosinistra (91%). L’elevato livello di preoccupazione porta una decisa maggioranza di italiani (8 su 10) a ritenere che non vi sia un eccessivo allarmismo per le sorti del pianeta, con gli over 64 (85%) e i laureati (87%) maggiormente consapevoli dei rischi derivanti dall’attuale situazione.

Protezione dell’ambiente

La tutela dell’ambiente rappresenta per 3 italiani su 5 una reale necessità (61%, dato in diminuzione di 4 punti percentuali rispetto alla precedente rilevazione). Questo è vero soprattutto per i più giovani (67%) e per i laureati (67%). Solo per il 16% proteggere l’ambiente è una speranza poco compatibile con lo sviluppo economico. A sottolineare l’ambientalismo degli italiani, tra il miglioramento dell’ambiente e la crescita dell’occupazione, per la prima volta più della metà degli italiani sceglie l’ambiente (56% vs 44%).

Stili di vita e consumi sostenibili

Tra le scelte che si è disposti a fare nel senso di una maggiore sostenibilità ambientale, gli italiani confermano la propensione a ridurre l’utilizzo di oggetti di plastica monouso (67%) mentre aumenta la quota di quanti sostengono di fare maggiore attenzione alla scelta degli elettrodomestici in base alla loro classe energetica (dal 60% al 66%). Significativo l’aumento di coloro che hanno acquistato un’auto ibrida o elettrica negli ultimi dodici mesi, che passano dal 6% al 10%. Cresce inoltre il numero di coloro (dal 83% al 85%) che dichiarano inoltre che il livello di emissioni di CO2 ha un ruolo nella scelta di una nuova auto da acquistare e, di questi, la metà indica nel motore ibrido la soluzione preferita. È nella fascia tra i 34-44 anni che tale percentuale aumenta al 57%, mentre diminuisce l’attrattività dell’auto a gas e del motore tradizionale. Rispetto all’adozione in futuro di stili di vita maggiormente sostenibili, si conferma in leggero aumento la volontà di oltre 9 italiani su 10 per un maggiore impegno a riciclare di più e a ridurre la produzione di rifiuti e, allo stesso tempo, a impiegare meno articoli usa e getta. Quasi 8 su 10 si dicono inoltre più propensi ad acquistare meno indumenti per ridurre l’impatto sull’ambiente (dal 72% al 78%).

Il mix energetico

Si conferma il dato dello scorso rilevamento secondo il quale l’84% degli italiani si dice favorevole a incrementare la dose di fonti rinnovabili (eolico e solare) nel mix energetico per affrontare le esigenze future, mentre sono in leggero aumento coloro che concordano con la necessità che il Paese si prepari a futuri eventi climatici estremi (72%). Oltre la metà degli intervistati (57%) concorda con lo stop ai sussidi statali in favore dei combustibili fossili.

Familiarità e atteggiamento nei confronti della COP26

Sono quasi 8 su 10 gli italiani (77%) che dichiarano di sapere cosa sia la COP26, ospitata dal Regno Unito a Glasgow in collaborazione con l’Italia, con gli uomini e gli over 55 più consapevoli (86%), mentre nel precedente sondaggio erano solo il 25%.

Commentando i dati dell’indagine, il Chargé d’Affaires, Eleanor Sanders ha dichiarato:

dopo un anno che ha visto Italia e Regno Unito lavorare fianco a fianco con le Presidenze del G7, del G20 e della COP26, è importante rilevare come sia aumentata la sensibilità degli italiani, già molto alta a fine 2020, per le questioni legate al clima e alla sostenibilità. In particolare, la protezione dell’ambiente e lo sviluppo di modelli di crescita economica e di stili di vita maggiormente sostenibili e resilienti sono aree fondamentali in cui i nostri Paesi hanno dimostrato di poter giocare un ruolo di assoluto primo piano. Sono certa che questi temi resteranno prioritari per la nostra agenda bilaterale con l’Italia nel corso dei mesi e degli anni a venire.

Pubblicato 20 January 2022